Embrioni congelati, come vivono?

Secondo quanto mi commentano i pazienti, si disconosce come vivono gli embrioni congelati. Alcune persone si immaginano pareti intere piene di armadi con una specie di mini-letti a castello, altri credono che si trovano in stanze simili a frigoriferi enormi. altri ancora dentro delle capsule come quelle dei medicinali collocate in pannelli di cera come le api…però in realtà sono piccoli e che occupano molto poco spazio. In uno dei contenitori che vi mostro nel video c’è spazio per 10.000 embrioni!!!

Gli abitanti dell’asilo del freddo vivono in dei contenitori con compartimenti nei quali si collocano i fratelli insieme, in calici di plastica, ogni famiglia di un colore. All’interno dei calici dormono in barrette bianche di plastica che si chiamano “cannucce” e in ognuna ci possono essere uno, due o tre embrioni. Queste barrette portano dentro un’asta con un colore determinato con un’etichetta con il nome. Abbiamo una stampante speciale che stampa etichette molto piccole con tutti i codici di identificazione.

Così ogni famiglia ha la sua combinazione di colori e codici e nei computer rimane registrato il duo indirizzo della residenza-iglù per poter localizzarli.

Si possono congelare in varie tappe di sviluppo: dal giorno della fecondazione, quando sono ancora una sola cellula1, fino a cinque o sei giorni dopo, nello stadio di blastocisti2, già con molte cellule anche se la misura è la stessa. I primi sette giorni di vita cresce dentro la membrana esterna dell’ovocito, come i pulcini crescono nel tuorlo di un uovo… non dimentichiamo che un uovo è l’ovocito della gallina. Quando le cellule rompono questa membrana, si chiama ecclosione del blastocisto3, ed escono e si impiantano immediatamente nella parte interna dell’utero. Per questo solo si possono congelare fino a quel momento.

     1. 2. 3.

Il processo di congelamento di embrioni dura qualche ora. Iniziano a nuotare in una soluzione crioprotettrice che intenta impedire la formazione di cristalli di ghiaccio e si aspirano delicatamente verso l’interno delle cannucce. Queste si mettono in una macchina congelatrice dove diminuisce progressivamente la temperature e dopo circa 90 minuti arrivano a 37º a -196º centigradi. Dopo si introducono le cannucce in un contenitore pieno di idrogeno liquido.

Con questo sistema, già 30 anni fa è nato il primo bambino che ha vissuto congelato nello stato di embrione.

Nonostante questo, nell’attualità preferiamo utilizzare un’altro sistema che si chiama vetrificazione. La differenza è che il tempo nel quale passano a 37ºa -196º centigradi è di pochi minuti e si convertono in un materiale solido simile al vetro!!!

La vitrificazione si sviluppò perché il congelamento tradizionale non funzionava con gli ovociti. È come in casa: possiamo congelare il pollo però non le uova perché hanno una grande quantità d’acqua che congelandosi forma cristalli di ghiaccio che rompono le strutture così delicate che contengono. Inoltre, se scongelando un embrione si danneggiano alcune delle cellule e spariscono, un embrione, per esempio congelato in quattro cellule può rimanere con due e mantenere la capacità di continuare a dividersi e dopo poche ore tornare con quattro cellule. Invece un ovocito è solo una cellula, e se si danneggia non può ripararsi.

La vitrificazione è una tecnica molto impegnativa e richiedono delle mani molto allenate però ha migliorato moltissimo le percentuali di gravidanza visto che le percentuali di sopravvivenza degli embrioni è quasi del 100%.

Sicuramente non c’è limite di tempo per la vita nello stato di embrione congelato. Precisamente nel 2006 presentammo nel Congresso della Società Spagnola di Fertilità il record pubblicato in questo ambito, nel nostro Programma di adozione di embrioni: nacque un bambino che si trovava congelato da 13 anni e mezzo. Ha due fratelli biologici però lui è nato in un’altra famiglia e non la conoscerà mai.

In tutti  i laboratori, i contenitori di seme, di ovociti e di embrioni sono bianchi o di acciaio, molto seri e noiosi. Però i nostri sono molto carini, proprio adesso vado in laboratorio e ve li mostro…

2 Commenti

  1. Cecilia

    Salve dottoressa, nel 2011 ho avuto un bimbo con fivet in un ospedale pubblico e mi hanno conservato un embrione. Adesso il mio bimbo ha quattro anni ed io 44 purtroppo. Ho deciso di dargli un fratellino ma nella regione in cui vivo ho superato l’età per fare una fivet nel pubblico! Ma il mio embrione esiste ed è dell’età di 39 anni! Mi hanno detto che secondo la legge dovrebbero impiantarmelo, nonostante abbia superato i 43 anni. Secondo lei l’ospedale che ha il mio embrione si opporrà all’impianto o é tenuta per legge ad effettuarlo?