Presso l’Istituto Marquès conduciamo una ricerca molto importante sugli effetti della musica nelle persone, dal momento che siamo principalmente una cellula, un ovocito, fino al momento della nascita.
Secondo quanto si è in procinto di pubblicare in questo studio, vi informerò delle scoperte che stiamo facendo. Alcune sono talmente sorprendenti che ho dovuto leggere le teorie sull’origine della vita per comprendere a fondo il suo significato.
Voglio condividere con voi il riepilogo delle conclusioni a cui sono giunta. Tenete in considerazione che sono solo mie proposte personali che derivano da domande che mi sono posta circa il valore dell’utilizzo della musica. Perché è stata sempre presente durante il corso della storia?
Musica per comunicare
La musica è la forma di comunicazione più antica presente tra gli esseri umani: la comunicazione mediante suoni, gesti e danze anticipò il linguaggio parlato. Il primo linguaggio fu musicale più che verbale e persiste tale ai giorni nostri; continuiamo istintivamente a parlare ai bambini con un tono alto e melodioso della voce perché sappiamo che è in questo modo che noi comprendiamo meglio il linguaggio e d’altro canto loro si rendono conto così di quello che vogliamo trasmettergli realmente.
La selezione naturale fece in modo che sopravvissero gli esseri umani che maggiormente svilupparono la capacità di comunicazione, poiché necessaria per condurre la vita in gruppi ogni volta più grandi e pertanto più tutelati: procacciarsi il cibo, difendersi dagli animali, alimentare la prole, ecc.
La biologia consolidò le abilità dell’essere umano nella sfera del canto e la predisposizione musicale si manifestò come un adattamento fino a imporsi come metodo per migliorare la sopravvivenza.
La musica è il miglior stimolo che gli esseri umani hanno a disposizione per comunicare, molto più che il linguaggio. Il motivo è che infonde emozioni, ci permette di comunicare un messaggio con una forte carica sentimentale.
Musica per emozionarci
In generale la musica è un linguaggio universale fatto di emozioni, l’udito è sensibile ai toni e melodie che scatenano stati d’animo precisi e medesimi in ciascuno di noi. L’uomo percepisce certe note musicali che provocano un sentimento identico di allegria, tristezza o preoccupazione in tutti. Un asiatico avverte allegria davanti a una composizione di chitarra spagnola fatta di toni ascendenti e prova malinconia di fronte a cadenze discendenti.
Questa capacità di accomunare stati d’animo fa sì che si promuovano le relazioni, i vincoli sociali e la coesione.
Perché predisponiamo l’inno di un gruppo prima della partita? Sempre perché siamo umani, tendiamo ad associarci per varie ragioni e la musica è un fattore costantemente presente: nei matrimoni, durante i funerali, per la laurea universitaria, nelle parate militari, avvenimenti sportivi, comizi, in cene romantiche o quando una mamma culla il suo bimbo…
Attualmente, nelle società avanzate si ascolta la musica e si apprezzano i balli. Ritengo che abbiamo sostituito la musica, intesa come mezzo di comunicazione, alla scrittura, al telefono, alla posta elettronica, ecc., e ora la utilizziamo come elemento che introduce al piacere e la consideriamo anche da un punto di vista culturale e artistico.
Musica per comprendere
Ci sono teorie che affermano che anche la musica si è sviluppata sul lato evolutivo perché stimola all’apprendimento. Sollecita la sfera dell’attenzione e della memoria; tutti sappiamo che è più facile imparare le tabelline di matematica con la musica e spesso ricordiamo anche il testo di una canzone nonostante passino anni senza che l’ascoltiamo.
Apparentemente, senza la capacità di ascoltare musicalmente non possiamo assimilare una lingua.
Musica per unirci
Con l’evoluzione della comunicazione verbale nella specie umana, il corteggio sessuale passò dalla contesa alla persuasione non violenta mediante canti o ostentando il proprio aspetto fisico.
La funzione della musica nella selezione sessuale esiste anche in altre specie come i volatili; i maschi sono in grado di produrre nuove armonie e quanto più lungo e articolato è il repertorio, più velocemente ha possibilità di ovulare la femmina.
La musica permette di esibire le attitudini sessuali. Le danze tribali si basano su una buona muscolatura ed energia (la salute fisica), sul ritmo (la salute mentale) e sul canto (la creatività). Da un punto di vista antropologico questi erano gli attributi maschili che attraevano le donne perché erano sinonimi di protezione e approvvigionamento del cibo per i loro figli. Miller, dell’Università della California, dice che la donna conserva questi gusti sessuali nei geni e a tal proposito lo studioso ha condotto indagini in cui dimostra che le donne, durante l’ovulazione, hanno la stessa preferenza di quelle preistoriche.
Ci sono studiosi che affermano che gli uomini che hanno più successo in ciò che concerne la quantità di accoppiamenti sono i cantante rock, che anche nel caso in cui presentino un aspetto fisico antiestetico, le donne desiderano avere relazioni sessuali con loro, ma non sposarli. Avendo scisso il sesso dalla maternità, le donne li desiderano per rapporti, ma non per essere padri. Attualmente ci sono altre condizioni sociali e culturali che, secondo autori come Miller, influenzano la scelta del padre, associata maggiormente alla facoltà economica del coniuge.
La musica come tecnica di corteggiamento é evidente soprattutto nell’età dell’adolescenza, quando il nostro corpo si prepara alla riproduzione e sono più marcati queste tipologie di istinti.
Musica per il piacere
Senza dubbio la musica è anche un incentivo al piacere.
Il “nucleo accumbens” é formato da un gruppo di neuroni dell’encefalo; il suo stimolo produce la dopamina, una sostanza che ci fa stare bene. Questo nucleo rappresenta il centro di piacere per il sesso, il cibo, la cocaina, l’eroina, la nicotina, la dipendenza per il gioco e dal 2013 si è scoperto che è anche del piacere per l’ascolto della musica (Valorie Salimpoor).
Antropologicamente il piacere sessuale (che esiste solo tra gli umani e nei delfini) può intendersi come un incentivo per la riproduzione. Preciso meglio: se l’uomo primitivo, che non disponeva di molto cibo, non avesse ottenuto piacere come gratificazione, dalle relazioni sessuali, avrebbe evitato il dispendio energetico che questa attività implica, mettendo così a rischio l’evoluzione della specie. E lo stesso la donna: se non avesse tratto piacere dal sesso, avrebbe evitato di proliferare. Per questo dico che il piacere sessuale sottintende un incentivo per la riproduzione. E inoltre genera un desiderio reiterativo.
Suppongo che per fortificare tutte le azioni fondamentali per la sopravvivenza, i nostri cervelli svilupparono meccanismi evolutivi per incoraggiare ed equilibrare questi atteggiamenti.
In quanto esseri umani abbiamo imparato a tralasciare le attività basiche e accediamo direttamente ai sistemi di appagamento. Possiamo mangiare per appetito alimenti senza alcun valore nutritivo, fare sesso senza procreare, ascoltare musica in solitudine, ecc., ma il centro del piacere del sistema limbico non è in grado di distinguerlo.
In questo modo è possibile che tutte le teorie dell’origine della musica siano assodate e che evolutivamente si sia mantenuta come inspiratrice del corteggiamento sessuale e come elemento di comunicazione tra i membri di una tribù.
Con il passare del tempo non la rivendichiamo per questo motivo, però continuiamo a utilizzarla per stimolare i recettori del piacere che si trovano nel nostro cervello.
Chissà se la musica continua a destare nei nostri nuclei celebrali la medesima reazione di sempre.
Salve,
Siamo alla terza icsi, le prime due fallite: alla prima ci su il transfert, alla seconda non ci siamo arrivati perché non si erano formati gli embrioni.
Vorrei un consiglio: prima del pick up, alla visita con esami ed eco che che ha preceduto il prelievo degli ovociti fu diagnosticato un probabile polipo, diagnosi confermata poi in fase di pick up.
Ora mi chiedo: se c’è il sospetto di polipo nell’utero è normale che si continui con la stimolazione per arrivare al pick up?
Domani sarà previsto il transfert. Quindi, se c’è questo polipo, è corretto procedere al trasferimento dell’embrione/i? ( ancora non sappiamo se si sono formati embrioni). La dottoressa ci ha liquidato dicendo che Se ne parlerà il giorno del transfert.
Leggo su più forum che di solito quando ci sono fallimenti si consiglia una isteroscopia per valutare come procedere con il polipo e controllare la cavità uterina.
Chi mi può dare info in merito?
Grazie
Salve Luigi,
In nostro centro di solito consigliamo una isteroscopia chirurgica in questo caso, ma é un tema dibattuto. Comunque si può andare avanti con il pick up, ottenere gli embrioni e congelarli se la cavità uterina non è normale.
Cari Salutti.
Buongiorno Dott.ssa,
Le scrivo per porgere un quesito che mi assilla sempre. ieri ho fatto il mio 6° transfer di blasto in 5° giornata.
come per tutti gli altri transfer, endometrio bello (8mm) e post scongelamento embrionario perfetto, cresce bene. pero’ fino ad ora non si sono mai impoiantati.
questa volta poi, ho avuto ieri sera un forte dolore addominale, che mi ha portata ad avere così paura da piangere e stamattina sono al lavoro (ho scelto di provare una vita normale), ma sono così nervosa che scatto con niente e continuo mal di stomaco. E’ vero che tutto questo, soprattutto all’inizio, non impedisce o causa problemi con l’impianto?
La ringrazio anticipatamente
Nadia
Gentile Nadia,
Può stare assolutamente tranquilla, nulla di quello che ci racconta può aver influenzato l’esito del transfer. Provi a stare tranquilla anche se è difficile durante l’attesa.
Un abbraccio e in bocca al lupo!
La ringrazio infinitamente!